Forme di legno
Un interno dell'Appio Latino viene reinventato attraverso incastri geometrici e volumi netti
Un
appartamento situato in zona Appio Latino, uno dei quartieri verdi di Roma, e' stato oggetto di
rivisitazione creativa dell'architetto Sartori
che lo ha reinventato per una
committenza colta ed esigente.
Il progetto ha previsto un dosaggio ponderato ma molto
ricercato di colori, forme, linee e materiali. Inizialmente l'appartamento era articolato intorno a uno
stretto corridoio centrale e vedeva il bagno affacciato sul lato
panoramico della strada e la cucina sul versante del cortile interno.
L'esigenza della committenza era quella di
sfruttare al meglio tutti gli spazi, perche' diventasse un luogo
accogliente da vivere con gli amici, offrendo loro gli splendidi
tramonti che si scorgono
sul Gianicolo e l'ampia vista che dalle finestre spazia sul
Parco dell'Appia Antica e su San Pietro. Il risultato e' stato un ribaltamento della disposizione degli ambienti, che ha portato la cucina sul lato
panoramico e la zona living verso la corte
centrale.
L'architetto ha cosi' creato un unico ambiente cucina-soggiorno nel quale fanno il loro
ingresso, in modo trionfale ma non invadente, la cabina
armadio e il bagno:
sporgenze murarie che si mimetizzano nel contesto, risultano sculture
ribassate che donano un tocco di irregolarita' allo spazio, lasciando cosi' l'occhio libero di scorgere i giochi di linee del
soffitto e la varieta' della pavimentazione.
Due rivoli
lastricati di gres azzurro marezzato attraversano infatti i due ambienti, come tappeti che
tagliano e dividono in maniera immaginaria il salotto e la
cucina. Alla sinistra dell'ingresso, una cabina armadio, sovrastata da due
contenitori in abete grezzo appoggiati su binari, spinge chi entra verso il centro della casa, dove l'essenzialita' del tavolo da pranzo in
marmo nero funge da vero e proprio fulcro, grazie anche al
lampadario - con lampade degli anni '30 reinventate in una nuova
veste - che lo avvolge
in uno snodo visivo intorno al quale ruota la zona
giorno.
Una linea nera si erge
tridimensionalmente dalla parete in mattoni grezzi; un elemento decorativo ottiene un effetto di grande impatto
visivo, tanto da determinare fortemente la
personalita' di tutto l'appartamento e tanto da divenire, secondo le
intenzioni del progettista, una scultura primitiva.
Il
passaggio dalla zona giorno alla camera e' marcato dalla
presenza di uno scalino come risposta all'esigenza di portare lo scarico dei sanitari fino a quella che
oggi e' la cucina. Una barriera ottica tra la zona
giorno e la zona notte e' evidenziata dall'alzata in mattoni disposti in verticale. A
dividere gli spazi, un portale a tutt'altezza, basculante, senza
telaio e aperto svela lo spogliatoio del bagno, che dalla
zona giorno fluisce nella zona notte.
La
riduzione all'essenziale degli elementi di arredo continua anche nella camera che, senza gli
armadi, diventa semplicemente lo spazio per un letto in pelle rossa. Qui il pavimento di rovere
naturale si lascia attraversare da tappeti di rovere scurito che tagliano
perpendicolarmente il letto e proiettano
lo sguardo verso un'unica presenza dorata
rappresentata dallo spogliatoio del bagno che entra in camera.
A sua volta il
bagno, con le emergenze della torre lavabo e dello spogliatoio, crea invece uno "
sfondo urbano" per il salotto: un radiatore a piastra risolve un'esigenza
funzionale,
inserendosi nelle geometrie di questo spazio, come il mobile sottolavabo che sfrutta al meglio le
ristrette dimensioni e funge anche da supporto per gli accappatoi.
La cucina, che
termina da un lato con la torre del frigorifero nel centro
dell'ambiente, appoggia su di un pavimento in travertino romano tagliato
controfalda, che continua anche nel
terrazzino.
Il
pavimento e' intarsiato con "fiori" in travertino persiano rosso con i petali
gialli. Ad accogliere gli ospiti, in attesa che il padrone di casa termini di
cucinare, due poltrone anni '40 in legno curvato sono rivolte verso l'angolo
cottura, mentre un bancone arcato, realizzato in massello di olmo crea la
situazione ideale per un aperitivo con vista sul
Gianicolo.
Angelica Gabrielli