Intervento:
Sede Dolce&Gabbana
Luogo:
Via Goldoni, Milano
Progetto:
Francesco Fresa, German Fuenmayor, Gino Garbellini, Monica Tricario
Collaboratori:
Roberto Murgia, Alberto Meleri, Riccardo Nana, Claudio Raviolo, Narangela Romero
Strutture:
Filippo Valaperta, FV Progetti snc
Impianti:
Andrea Zanotti, GTEC sas
Progetto:
Arredi mobili: Studio Laviani
Commitente:
Dolce&Gabbana SpA
Anno di redazione del progetto:
Ottobre 2000
Anno di esecuzione:
Maggio 2001 - Maggio 2002
Imprese esecutrici:
SICE PREVIT SpA (edilizia), IT Impianti Tecnologici srl (impianti meccanici), ELTEKNICA srl (impianti elettrici)
Fornitori:
Vetreria Busnelli Rivestimenti in legno: Brunello SpA Verde: Ratti Flora
Dati dimensionali dell'intervento:
10.000 mq
 TRATTO DALLA RIVISTA:
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Non solo fashion Total black e giochi di luce abbagliante per la sede del marchio Dolce&Gabbana
I tre progetti proposti in queste pagine aprono una finestra
sull'identita' che il gruppo intende trasmettere: colori basic,
forme essenziali, e una linearita' mai scontata, anzi dall'espressivita' ricercata proprio nella vitalita' dei particolari.
Una indagine mai soddisfatta di semplicita' e carattere, proprio
come il pubblico a cui le linee Dolce&Gabbana si rivolgono e
dalla cui realta' traggono sempre spunto come da una miniera
vivente che si rinnova a ogni stagione.
Sempre la +ARCH di
Francesco Fresa, German Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica
Tricario aveva gia' curato il restyling della sede di via Goldoni.
Si tratta di un edificio articolato in due alti corpi impostati su
piante rettangolari collegati su un lato da una stecca dedicata
ai servizi su cui si intesta anche il corpo scala.
Questo emerge
dal prospetto interno con una volumetria austera, a stecche
verticali affiancate, intonacato di grigio. Disposti a U, i tre
blocchi affacciano su una corte interna sistemata con giardini di palme.
Fra il quinto e il sesto livello con una struttura di
legno di tek si articolano portici e terrazze con finiture in
pietra lavica: pergolati a listelli affiancati di legno animano lo
spazio di ombre mediterranee.
Destinato alla organizzazione
di eventi glamour di promozione, questo angolo di Sicilia rubato
allo skiline appannato di Milano, rimanda alle origini dei
due stilisti, sempre nostalgicamente rievocate come cifra della
comunicazione del brand.
I prospetti interni e quelli che affacciano all'esterno sono completamente vetrati, ma la superficie
uniforme riflettente e' scandita da parallelepipedi in tek
emergenti dal piano, che tracciano una scacchiera.
Anomalo
e' l'accostamento fra il piano terra, che trasparente restituisce
all'esterno la vista complessiva degli interni, drammatizzati da
segni e contrasti forti e il rivestimento in vetro e legno che,
insieme alle mutevoli forme della vegetazione, appare, invece,
pulsante di naturalita'.
All'ingresso principale sul piano terra ci
accolgono dei monoliti neri e il disegno dell'elaborata soffittatura interna che si protende cieco oltre l'ingresso con travi
accoppiate: invitano drammaticamente a esplorare gli interni.
L'ampio atrio e' sovrastato da una tessitura di lucernai illuminati
oblunghi, molto caratterizzati, incombenti, incastonati in
una superficie che, a contrasto con la luce diffusa, appare piu'
scura. I pavimenti sono in pietra basaltica, neri, e risalgono al
primo piano componendo della scale che sono una studiata
giustapposizione di volumi puri.
Gli spazi ospitano in una superficie
di circa 10.000 mq oltre agli uffici, gli showroom, alcuni
spazi di rappresentanza e un ristorante. Negli showroom
anche i pilastri sono colorati di nero, come tutti gli arredi e sul
soffitto parallelepipedi al neon si rincorrono in un disegno a
labirinto che diventa decoro architettonico.
Sono tutti nei toni del bianco e del nero - "noncolori" che contraddistinguono
da anni lo stile Dolce&Gabbana - i materiali accostati per il
design interno dell'edificio: pietra lavica e legno wenge' tinto
nero, vetro opalino nero e intonaci bianchi, oltre al bianco abbagliante delle superfici illuminanti di lucernai e soprapporta.
Netti anche gli spigoli, che lasciano il piacere degli orpelli e
di fantasiosi accostamenti di materia calda a qualche pezzo
di arredo anomalo, come le due poltroncine rosse nell'atrio,
e agli abiti e agli accessori in esposizione. Ma e' in un altro
degli spazi del brand che il piacere del nero assoluto trova la
sua soddisfazione.
Idealmente accoppiato alla "sposa" di via
Broggi, ecco un ganzo spavaldo in smoking total black.
Lucia Maracci
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